Il contesto di riferimento

Secondo il rapporto “The Mediterranean: Mare Plasticum” dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), attualmente sono presenti a livello mondiale oltre 50 milioni di tonnellate di rifiuti. Osservando nel dettaglio il Mar Mediterraneo, si stima che ci siano circa 1.2 milioni di tonnellate di rifiuti plastici, e che tutt’oggi siano sversate in mare circa 700 tonnellate di plastica quotidianamente.

Le strategie europee e nazionali sono particolarmente attive su questo tema da diversi anni; si tratta di un processo in atto che porterà risultati in prospettive di medio e lungo termine. Al momento, infatti, il tasso di riciclo dei rifiuti industriali è intorno al 12% e l’Italia è tra i Paesi più virtuosi. Tra le strategie europee che lavorano su questo fronte vi sono il Green Deal, il Piano di Azione per l’Economia Circolare e la Strategia per la plastica nell’Economia Circolare, che mirano a favorire la transizione ecologica e a creare modelli economici sostenibili e circolari. L’Italia ha recepito le regolamentazioni europee adattandole al contesto nazionale. A livello italiano sono state pubblicate la Strategia Nazionale per l’Economia Circolare, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ed il Programma Nazionale per la Gestione dei Rifiuti, misure tese a favorire la transizione ecologica e circolare. Inoltre, è stata recentemente approvata la Legge Salvamare, che richiama i principi ispiratori delle strategie europee e nazionali e che consente ai pescatori di raccogliere i rifiuti marini plastici, senza incorrere in sanzioni, nell’ottica di favorire modelli di sviluppo sostenibili di economia circolare.

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