L’obiettivo del progetto “Una rete da pesca per la filiera dei rifiuti marini” non è solo quello del risanamento “temporaneo” dei fondali della costa campana, ma la sperimentazione e la creazione delle basi per lo sviluppo di una innovativa filiera dei rifiuti marini.

Per questo motivo l’attività di ricerca si compone di varie fasi: 

Definizione del modello di intervento e delle procedure.

Questa fase ha l’obiettivo di definire il modello organizzativo e di governance da adottare nel corso dello svolgimento delle attività e, a tal fine, comprendere con chiarezza le problematiche connesse alla sua conduzione, le caratteristiche strutturali ed organizzative dei punti di consegna dei rifiuti, laddove esistenti, nei porti coinvolti nonché delle caratteristiche dei servizi di raccolta e smaltimento, anche attraverso un confronto con i soggetti territoriali responsabili (Comuni e Autorità Portuale).

Il risultato finale sarà rappresentato dalla definizione operativa del modello di intervento e delle linee guida da adottare per la sua implementazione. Queste ultime saranno messe a disposizione di tutti i soggetti partecipanti, con l’elaborazione di un sintetico manuale.

Monitoraggio delle attività di raccolta in mare e analisi dei rifiuti marini recuperati.

Questa attività accompagnerà fin dall’inizio quella di raccolta a mare e si sostanzia nella  rilevazione campionaria dei dati relativi alla tipologia ed alle quantità di rifiuti raccolti da un campione di imbarcazioni, al fine di condurre una corretta caratterizzazione dei materiali raccolti. A questo scopo sono stati sviluppati idonei format di rilevazione e raccolta dei dati.

Per quanto concerne le attività di caratterizzazione, condotte sempre su base campionaria, si va a monitorare e classificare le differenti tipologie di rifiuti pescati, anche in base alla diversa azione di pesca condotta, così da poter condurre stime sulle quantità recuperate/recuperabili ed anche la tipologia di litter e le percentuali relative di frazioni di rifiuti galleggianti e affondati. Inoltre, con questo procedimento, si intende correlare la frazione di materiali anche ad eventuali fonti di inquinamento di microplastiche secondarie e stimare un beneficio ambientale derivante dalla rimozione dall’ambiente marino di un quantità di oggetti in plastica potenziale fonte di micro particelle.

Al termine della ricerca si procederà, inoltre, a raccogliere informazioni in ordine alle rotte seguite dai pescatori coinvolti nel progetto integrandoli con i dati derivanti dal monitoraggio fisico (luogo, quantità e tipologia di rifiuti), in modo da definire una mappa di distribuzione dei rifiuti in mare, che risulterà utile ad orientare nuovi interventi mirati di rimozione.

Studio per la definizione di una filiera delle materie prime seconde

Questa fase di lavoro ha lo scopo di analizzare la possibilità di destinare i rifiuti raccolti in mare, ad un ciclo virtuoso di recupero e riutilizzo, valutandone gli aspetti organizzativi, tecnici, strutturali ed economico/finanziari, nonché l’impatto che l’attivazione di una logica di filiera dei rifiuti in mare potrebbe avere sul reddito degli operatori della pesca. Quest’ultimo aspetto appare di fondamentale importanza nell’attivazione di una procedura di costi forfettari che potrebbero essere introdotti nel settore della pesca per il recupero dei rifiuti di origine marina

Nell’ambito dello studio saranno affrontate, in primo luogo, tutte le problematiche di carattere normativo, regolamentare ed autorizzatorio che impattano sulla gestione del processo di raccolta e trasporto dei rifiuti.

Lo studio prevede anche la conduzione di una attività di analisi più approfondita su alcune categorie specifiche di rifiuti che, fin da ora, si ritiene siano quelli indirizzabili al riuso. In particolare, ci si concentrerà su 2 tipologie principali di rifiuti, le reti da pesca (gost fishing nets) e le bottoglie di PET. Saranno testate diverse metodologie e processi di trattamento e recupero e verificate le tecnologie connesse, al fine di identificare le soluzioni più efficaci per le attività di recupero e riuso, nella logica delle costruzione di una filiera efficiente ed efficace.

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